4 agosto 2012

Dal mio balcone

Come ha detto mio nipotino di 4 anni quando è venuto la prima volta a casa mia:
Zio, dal tuo balcone si vede il mondooo!!!

Godo sicuramente di un punto di vista privilegiato. Ho studiato un pò di fisica e a dirla nei suoi termini, dal terzo piano affacciato al cimitero mi sento uno di quegli osservatori solidali con il moto dell'universo. In sostanza un punto fisso.

Osservo quello che succede sotto di me, ma sono abbastanza distante affinchè l'osservazione degli eventi non sia turbata dagli eventi stessi.

Un concetto astratto ma credo che tuttavia lo riesca a capire anche chi non ha mai studiato fisica.


Questa mattina mi sono alzato presto, un pò perchè ho l'orario biologico delle giornate lavorative infrasettimanali dove la sveglia chiama prima delle 7 e un pò perchè avevo tanta roba da stirare e conviene farlo al fresco del mattino.

Quindi mi sono sistemato tutta l'attrezzatura sul balcone, asse da stiro, ferro, cassapanca per appoggiare gli indumenti da stirare e acqua, rigorosamente distillata, da mettere dentro al ferro. Diffidate gente da quei furbacchioni di venditori che vi dicono che nel loro si può mettere tranquillamente l'acqua del rubinetto. Sarebbe un pò come bere della limonata per risolvere i problemi di stitichezza.

Ero ancora all'inizio del lavoro, forse alla seconda maglietta, quando la mia attenzione viene catturata da un signore in bici che se ne va fischiettando allegramente. Lo seguo con la coda dell'occhio fino a che non svolta e sparisce dalla mia vista.
Neanche il tempo di stirare un'altra maglietta e vedo lo stesso signore chino su di una tomba.

Già, perchè dal mio balcone si vede il cimitero. Vedo alla mattina tutto il via vai della gente che se ne va a trovare i loro morti, vedo lo sciame di persone tristi che va a sappellirli dopo i funerali, sento la sirena delle cinque e venticinque che avverte la gente dell'imminente chiusura, ed alla sera, quando tutti ormai sono a casa pronti ad andare a letto, sento gli scavatori che smuovono il terreno per far posto, l'indomani, ad un altro corpo.

Insomma, ve lo dicevo, godo di un punto di osservazione privilegiato.

Sono alla terza maglietta e vedo questo signore chino sulla tomba. La pulisce con un panno e riempie il vaso dei fiori con dell'acqua fresca. Non so se li avesse comprati appena fuori dall'ingresso del cimitero perchè non li aveva quando è arrivato fischiettando in bicicletta. Forse erano stati appena messi da altri parenti oppure erano quei fiori di plastica, belli eh, belli, ma che durano più di noi. A me ste robe fanno girare i maroni. Che durano più di noi, intendo. Dalla cura che quel signore ci mette nel fare queste cose mi viene da pensare a quanto ci tenga che tutto sia perfetto, tutto in ordine. Forse è sua moglie e magari oggi è il loro anniversario.

Alle volte mi piace inventare queste storie.
Alle volte poi ci indovino pure.

Succede insomma che io continuo a stirare altre 3 magliette e 5 camicie. Un'oretta in tutto. Ogni tanto allungavo l'occhio per vedere il signore della bici che cosa facesse, tanto che una volta mi sono pure distratto troppo, mentre lui guardava in alto il cielo e sembrava piangesse, e mi sono pure scottato un dito con il ferro rovente. Ora ho un cerotto sul dito e brucia un sacco.

Alla terza camicia sento ancora un fischiettare che mi mette allegria. E' sempre lo stesso signore che spensieratamente, così come era venuto, pedalando senza fretta, ora se ne va via.

Il dito mi fa ancora male. Ora però, quando sento delle fitte per la bruciatura, fischietto un pò allegramente quel motivetto che mi è rimasto in testa.
Il dito continua a farmi male lo stesso, ma prima o poi so che guarirà!!!




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